sabato 26 aprile 2008

Juno

Tutto fumo e niente arrosto.



Juno mi ha deluso: forse perché, con tutto il clamore che ha suscitato e gli importanti premi vinti, mi aspettavo una commedia geniale con dialoghi memorabili e un ritmo serrato.
Invece non è assolutamente il film piccolo-capolavoro che tutti dicono.
La storia è semplice: Juno (Ellen Page), una ragazzina di 16 anni, decide di fare sesso con il suo miglior amico, Bleeker (Michael Cera), e rimane incinta. All’inizio Juno decide di abortire, ma poi opta per l’opzione di tenere il bambino e affidarlo in seguito ad una famiglia agiata e onesta.
Durante i nove mesi della gravidanza Juno impara a conoscere la coppia a cui dovrà affidare il suo “coso”: Vanessa (Jennifer Garner) e Mark (Jason Bateman), complicando ancora di più la situazione. Ma tutto sommato la storia trova l’immancabile happy ending che ogni commedia che si rispetti deve avere.

Ellen Page e Michael Cera


Detto questo, vista la linearità della vicenda, tutto dovrebbe essere incentrato sulla caratterizzazione dei personaggi e sui dialoghi, ma entrambi sono molto mediocri: Juno è la protagonista assoluta e dovrebbe coinvolgerci nel suo dramma personale di 16enne poco più che bambina rimasta incinta prematuramente, invece risulta spesso irritante, con il suo linguaggio pieno di “Occha”, gli epiteti riferiti al futuro bambino del tipo “coso”, “fagiolo”, “pescetto”, che vogliono far vedere come la ragazza neghi l’accaduto e invece risultano forzati e irritanti, il suo definirsi continuamente strana e diversa, quando tutta la sua diversità sta nel suonare in una band (se fosse così il mondo allora sarebbe strapieno di matti fricchettoni), non fare la cheerleader e usare un telefono a forma di hamburger! In realtà l’unica cosa che la rende diversa è la gravidanza: altro che genio incompreso, il problema di Juno è la sua estrema banalità e normalità.
Per non parlare di Bleeker: un vegetale lobotomizzato con un pò di vita solo negli arti inferiori visto che per tutto il film non fa altro che correre (con dei calzoncini gialli orrendi per di più!).
I genitori sono tremendi: quelli di Juno praticamente non hanno reazioni normali, da veri genitori, perché accolgono la notizia con una leggerezza disarmante, della serie “tanto il bambino lo affidiamo, che ci importa se nostra figlia a 16 anni è già incinta?”; i futuri genitori adottivi non sono da meno: Vanessa è una nevrotica ossessionata dalla perfezione e dall’idea di avere un bambino e Mark è un uomo non cresciuto che vuole ancora fare il fighetto atteggiandosi a rock star.

Ellen Page

La storia inoltre è piena di ingenuità: possibile che la protagonista faccia il test di gravidanza per tre volte prima di convincersi che è incinta? Diamine ragazza hai fatto sesso non protetto a 16 anni, hai gli ormoni a mille e ti aspetti che non succeda nulla?! E poi il padre di lei che si limita a chiedere chi è il padre: ma insomma una reazione normale tipo sbraitare per mezz’ora sull’irresponsabilità di questa incosciente di figlia? E Juno come è possibile che si preoccupi più del ballo della scuola che non del fatto che dentro di sé ha un essere vivente, che voluto o non voluto comunque c’è ed è il frutto della sua leggerezza? Il problema è che ad un certo punto il personaggio sarebbe dovuto maturare, avrebbe dovuto prendere coscienza delle sue responsabilità, invece una volta liberatasi del bambino Juno torna a fare quello che faceva prima: suonare la chitarra con il suo amico decerebrato. Chi ci dice, vista l’ottusità dei personaggi, che non ci potrebbe essere un Juno 2 con un altro “fagiolo” in arrivo? E cosa più assurda di tutte: come mai nessuno si preoccupa realmente del bambino? Juno lo ignora, i genitori di Juno lo vedono come un incidente e basta, Vanessa lo vuole a tutti i costi ma solo per completare il suo quadro di donna perfetta e alla fine questo bambino non è altro che la scusa per far parlare ed incontrare dei personaggi noiosissimi.

Jennifer Garner, Jason Bateman, Ellen Page

Ridicola la caratterizzazione dei personaggi: Juno invece che essere diversa per il pensare in maniera più profonda e per avere interessi e aspirazioni fuori dal comune, lo è perché si veste da maschiaccio e suona in una band, Bleeker ha poster di astronavi in camera e questo dovrebbe renderlo più interessante, allora chiunque può appendersi in camera un poster del corpo umano così gli altri possono pensare “wow che tosto questo, farà il chirurgo!”, la matrigna di Juno fa l’estetista e adora ritagliare figure di cani dai giornali e poi è acida e sfrontata perché è noto che le estetiste sono un po’ selvagge ma tanto “di cuore” (?!), l’amica di Juno vorrebbe tanto stare con un professore che ha trent’anni più di lei, Mark, l’aspirante padre adottivo, guarda film horror e ha una stanza piena di fumetti e di cimeli da rock star fallita, Vanessa si preoccupa solo della tinta da applicare alle pareti della camera per il bambino, di foto e giocattoli da comprare… Alla fine la cosa più trasgressiva del film è che Juno vomita un frullato di colore blu in un vaso della matrigna!
Insomma è vero che il tema è delicato e che l’idea di trattarlo con i toni della commedia è interessante, ma così è una presa in giro!

Ellen Page


In realtà non c’è un’analisi vera della realtà filtrata dal tono dissacrante della commedia, ma solo una serie di gag e di battute, dal dubbio gusto, spiattellate, un po’ a caso, al pubblico.
Uniche cose degne di nota sono Ellen Page, che è brava e sicuramente farà strada, e la colonna sonora, che alla fine è la cosa che rimane più impressa.
Per quanto riguarda la chiaccheratissima sceneggiatura di Diablo Cody il premio Oscar è esagerato, è vero che i dialoghi in italiano sono efficaci la metà rispetto a quelli originali, ma se vogliamo parlare di una commedia brillante con una sceneggiatura veramente speciale allora ricordiamo “Little Miss Sunshine”: quello si che era un grande piccolo film!
Insomma Juno sarà carino, sarà facile e scorrevole (vista anche la breve durata), qualche sorriso lo strapperà pure, ma non venite a parlare di capolavoro: ne è distante anni luce!

La citazione:
"- Juno sei tu?
- No sono Morgan Freeman!"


Voto: ♥♥

11 commenti:

  1. Ti volevo giusto chiedere che ne pensavi di questo film visto che volevo andare a vederlo.... Certo da come ne parli non ne varrebbe proprio la pena ;-)

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  2. Io non sono per niente d'accordo, così come ho scritto nella mia recensione da me...
    Ale55andra

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  3. Pienamente d'accordo V.A.
    Io penso che film come Juno godano di un loro seguito perchè è stato così deciso da qualcuno o qualcosa.
    Questa mia frase espettora dal mio cinismo quel po' di fiducia nel prossimo che è rimasta... può piacere o non piacere (quest'ultima "può" di più) ma non può essere considerato un capolavoro, allora facciamo il riconteggio delle schede dell'Accademy e diamo l'oscar anche a Ghostbuster (sia l'uno che il due...).

    Avvertimento: è futile dirvi "vi disprezzero' se andate a dare un solo euro a TRECIENTO, ma NON andatevi assolutamente a vedere "10 Cose Di Noi".

    distinti salumi, Valerio

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  4. Mi è capitato di vedere Juno in lingua originale, non so come è in italiano ma i dialoghi mi hanno fatto solamente sorridere (Juno parla in un modo davvero troppo artefatto).
    L'umorismo mi ha ricordato per certi versi quello di "Arrested Development", una serie tv andata in onda qualche tempo fa che ha riscosso uan valanga di consensi ma che a me non ha mai fato impazzire (tra l'altro condivide con Juno due personaggi del cast). Come ho avuto modo di scrivere nel mio archivio personale: carino, ma di sicuro se questo è stato uno dei film da candidare all'oscar del 2007 vuol dire che l'anno scorso qualcosa è andato storto...
    Saludos!
    Pangallo

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  5. mi fa piacere trovare recensioni come la tua su questo film, decisamente subdolo e irritante.
    saluti
    pas

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  6. mi fa piacere trovare recensioni come la tua su questo film, decisamente subdolo e irritante.
    saluti
    pas

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  7. Non è un capolavoro, ma secondo me è un gran bel film, altro che schifezza. E' stata una piacevole sorpresa direi.molto piacevole

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  8. Credo che l'analisi del film sia più superficiale del film stesso.
    D'altronde, non è difficile vedere una banalissima commedia americana in una banalissima commedia americana.

    I personaggi sono normali, e per normale s'intende una persona qualunque presa in maniera random da una cittadina random in degli USA un po' meno random.
    Critichi Juno perché lo definisci un "personaggio alternativo che di alternativo non ha nulla", come se questo fosse il fulcro della caratterizzazione della ragazza. Effettivamente la ricerca, più o meno inconscia, di una famiglia felice è un aspetto secondario, così come la paura del giudizio altrui, come l'angoscia del post-parto e come l'affetto genuino per Bleeker. Senza contare, ovviamente, l'assoluta normalità di una ragazza che usa il "cioèèè" ogni due battute o che a 16 anni non si rende conto che il sesso non protetto "generalmente porta ad un neonato".
    Tutto ciò passa ovviamente in secondo piano se rapportato al telefono hamburger, alla band rock e agli abiti poco femminili.
    Ed inoltre: no, il personaggio non sarebbe dovuto maturare perché non tutti cambiano nella realtà di ogni giorno, né tantomeno in meglio.
    Bleeker, poi, è interessante per le astronavi e per i calzoncini gialli, e non, anche lui, per la normalità quasi squallida per il quale è stato creato il personaggio, volutamente e teneramente infantile.
    Potrei concordare sulla media caratterizzazione degli altri personaggi (Vanessa, Mark -il più odioso e stupido tra i personaggi- il padre, la matrigna, l'amica), ma certamente guadagnano punti se -ancora una volta- li si inserisce in un contesto di noiosissima quotidianità. Ma ciò non importa, perché nel mondo del cinema l'importante è la brillante genialità, quella marcia in più che ha creato veri stereotipi dell'uomo coraggioso, della donna o estremamente debole o estremamente forte, delle coppie dalle travolgenti passioni e dei ragazzi maturi e profondi (che spiattellano però citazioni piuttosto scontate che poi vanno a finire in bocca agli adolescenti).

    Le "battute di dubbio gusto" mi lasciano perplessa. Non è più semplice ammettere che non ti hanno fatta ridere, piuttosto che appioppare un giudizio da critico cinematografico, quando poi per Easy Virtue si dice "Tra una gag e l’altra lo spettatore ha la possibilità di ridere di gusto per tutta la durata del film" (immagino si sia capito che il film in questione non mi abbia fatta ridere più di tanto)?

    Insomma, ammetto sinceramente di essere un po' infastidita da una recensione simile, volta a sminuire un film che certamente non è un capolavoro, ma che sa mostrare genialità nella "banalità". E il mio non è un giudizio da "ho-quattordici-anni-e-tu-hai-sputtanato-il-mio-film-preferito" (anche perché non lo è), ma è una critica alla critica.

    Confido che si abbandoni una buona volta la responsabilità del "melodramma" e ci si rivolga con più attenzione alla vita di tutti i giorni, magari osservando con maggiore curiosità le ossessioni e i vizi di quel vicino di casa che ci sembra così flaccido ed insignificante. La vita delle persone comuni può essere interessante quanto un film di Kubrik.



    Cassandra.

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  9. Ciao Cassandra,

    allora, la vita delle persone comuni può essere interessante se dietro c'è un'idea valida e un grande regista.

    Così come per la vita di personaggi straordinari.

    In questo film a mio avviso (a cui comunque ho dato un voto abbastanza alto, quindi riconosco il fatto che si distingue dalla media) queste grandi idee non ci sono.

    Nella recensione ho voluto dire cosa secondo me non funziona e cosa mi ha irritato, perchè alla fine di quello si tratta.

    Tutti hanno gridato al gioiellino, ai dialoghi geniali, che secondo me non ci sono.

    Continuo a pensare che si tratti di un'operazione furbetta e ben confezionata e niente di più.

    E poi certo che mi soffermo sui vestiti, sugli oggetti, sulle espressioni dette dai personaggi: al cinema questi aspetti sono fondamentali!

    E poi non scherziamo: Juno e Kubrick non possono stare nella stessa frase!
    Ecco se questo film lo avesse fatto Stanley Kubrick sarebbe stato sicuramente un capolavoro perchè non sarebbe stato così superficiale e scontato.

    Concludo come ho cominciato: la vita delle persone comuni può essere molto interessante, ma dipende da chi la coglie, altrimenti è meglio che chi non apprezza e comprende il linguaggio cinematografico si guardi il grande fratello.

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  10. Finalmente qualcuno dice le cose come stanno!!!!
    Musica a parte, questo film non è cerco un capolavoro.. anzi!! I personaggi sono assolutamente poco credibili e la superficialità con cui viene raccontata la storia ridicola. Sembra quasi uno di quei film "a tema" americani anti-abortisti che semplificano e banalizzano tutto..

    Sono d'accordo con Valerio: riconteggio schede e Oscar a Ghostbuster (sicuramnete film più realistico..).

    salumi, salumi

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  11. Non potrei essere più d'accordo!

    Esatto: a me ha dato la sensazione di un film fatto a tavolino per conquistarsi i favori del pubblico.
    E la sottile vena antiabortista veramente non si sopporta.

    Grazie della tua visita!

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