martedì 3 luglio 2012

Remake mania, l’ispirazione arriva dal passato

Da Dallas a Supercar, passando per Charlie's Angels e Beverly Hills 90210: la mania del remake e dei reboot ha invaso la televisione. 

Charlie's Angels

Tra pochi giorni uscirà nelle sale cinematografiche italiane il nuovo Spider-Man, reboot del film sull’uomo ragno a soli cinque anni di distanza dalla serie girata da Sam Raimi. Quello che tutti gli appassionati di cinema si stanno chiedendo in questo momento è: ce n’era davvero bisogno? Sono anni che al cinema si punta spesso sul sicuro, producendo sequel infiniti di film di successo, in America si realizzano versioni a stelle e strisce di film stranieri premiati o addirittura, come in questo caso, si fa il remake di un film uscito pochi anni prima. 

Fino a poco tempo fa questa tendenza sembrava non riguardare il mondo degli show televisivi, che nel ventennio ’90-2000 hanno goduto di un’età d’oro in cui diversi prodotti originali hanno incrementato esponenzialmente la qualità della televisione, soprattutto americana, che spesso si è rivelata più ricca di idee e di spunti rispetto all’industria cinematografica; ora però il fenomeno si è presentato in maniera imponente anche nel mondo seriale. 

Da qualche anno a questa parte infatti la televisione ha abbracciato appieno la mania del remake: in tempo di crisi si cerca di puntare sul sicuro, pensado che storie che sono state amate in passato possano avere maggiori possibilità di successo. Ma è davvero così? 

In passato i reboot di serie come “Star Trek” e “Love Boat” si sono rivelati non all’altezza degli originali e solo in pochissimi casi, come “Battlestar Galactica”, il remake ha superato l’originale. Non è un caso quindi che molti cloni siano stati un flop: i nuovi “Charlie’s Angels” e “Supercar” sono stati cancellati dopo la prima stagione, mentre “V”, reboot di “Visitors”, ha resistito solo per due stagioni, anche perché i volti nuovi chiamati a sostituire delle vere e proprie leggende del piccolo schermo come David Hasselhof e Farrah Fawcett hanno perso il confronto impietosamente. 

Cos’è allora che spinge le case di produzione ad insistere con i remake? La spinta è data da molti progetti che invece si rivelano vincenti: “90210”, nuovo “Bevery Hills 90210” è alla quinta stagione, e il nuovo “Hawaii Five-O” ha una nutrita schiera di fan. I progetti che convincono sono quelli che sì, riprendono storie e personaggi già consolidati, ma allo stesso tempo li riadattano all’epoca e ai costumi attuali: in “Hawaii Five-O” uno dei quattro protagonisti è diventato una donna e la nuova “Nikita” non è la classica bionda mozzafiato ma una sinuosa ragazza orientale. 

Un’analisi a parte la meritano le serie britanniche trasformate in prodotti 100% americani: “Prime Suspect” passato dalla complessità interiore di una Helen Mirren elegantissima, ai modi da cavallerizza di Maria Bello, lo humor cinico e sottile di “The Office” incarnato da Ricky Gervais che diventa slapstick comedy in mano a Steve Carrell. Anche qui ci sono però le eccezioni: in “Shameless” ad esempio, la riscrittura di certi personaggi, l’affidarsi ad attori di bravura eccezionale e la ricontestualizzazione della storia nell’attualità americana funzionano, rendendo il prodotto americano migliore dell’originale. 

A confermare il trend ci pensa il nuovo “Dallas”, cominciato in questi giorni in America: non un vero e proprio remake, si parla infatti della nuova generazione della famiglia Ewing, con tanto di J.R. (Larry Hagman) invecchiato, fatto che rende la nuova serie un sequel, ma la tendenza è sempre quella di recuperare glorie passate. 
Un fenomeno curioso che se da una parte rende più tranquilli produttori e reti, dall’altra tarpa le ali a nuove idee, assuefacendo il pubblico sempre alle solite consolidate dinamiche.


Pubblicato su TvZap.

1 commento:

  1. Be' c'è comunque da invidiare il livello qualitativo medio anche di reboot/prequel/sequel o quant'altro anche in campo dei serial.Poi è chiaro che quando se ne fanno 100 tocca caparne una ventina buoni e quei 4-5 ottimi prodotti.

    C'è anche da dire che toccare i "classici" con cui siamo cresciuti è un rischio pazzesco! Le cose migliori escono da serie un po' di nicchia :)

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