Il canale free del digitale terrestre propone la prima stagione inedita (10 episodi) del legal drama Avvocati a New York (titolo originale "Raising the Bar"), nuova creazione di Steven Bochco
Il legal drama, insieme alle serie dedicate ai medici e ai detective, fa parte della santissima trinità delle serie tv: l’aula di tribunale suscita un fascino particolare sul pubblico americano e di conseguenza la tv ha spesso cercato di placare questo desiderio di prove indiziarie e arringhe finali puntando su avvocati rampanti ed avvocatesse agguerrite e sempre perfette nei loro tailleurs. Tra i titoli storici c’è da menzionare sicuramente Law & Order, The Practice e il suo spin-off Boston Legal. La serie a tema legale che forse però ha avuto un maggior successo è Ally MacBeal, fortunato esempio di serie-ibrido in cui le vicissitudini giudiziarie della carismatica protagonista, interpretata da Calista Flockhart, si mescolano alla commedia romantica. Altra protagonista di spicco è la Patty Hewes interpretata dalla bravissima Glenn Close in Damages, serie legale di culto che vede tra i suoi protagonisti premi Oscar come Marcia Gay Harden e William Hurt.
A raccogliere questo ben nutrito testimone arriva Avvocati a New York, nuova serie ambientata nelle aule di tribunale di New York ideata da Steven Bochco e David Feige, trasmessa in America a partire dal 2008 e in Italia dal 2009 sul canale Fox Crime di Sky. Raising the bar, questo il titolo originale dello show, arriva ora anche in chiaro su La5, a partire dal prossimo martedì 14 giugno alle ore 21:00.
Protagonista della vicenda è Jerry Kellerman – interpretato da Mark-Paul Gosselaar, il mitico protagonista di Bayside School – un difensore pubblico idealista, che fa di ogni causa un caso personale, che ritrova nel foro il suo amico e compagno di studi Charlie Sagansky (Jonathan Scarfe), cancelliere ambiguo e molto vicino al severo giudice Trudy Kessler (Jane Kaczmarek), con cui Jerry si scontra spesso. Difensori d’ufficio contro pubblica accusa: uno scontro all’ultima arringa che acquista un sapore simbolico e quasi epico, come il bianco e il nero. Nel mezzo, il grigio composto da giudici, giurie, vittime e imputati: la serie ci mostra così, tra interessi personali, intrighi e nobili aspirazioni, la complessità, i compromessi, le contraddizioni e spesso le ingiustizie del sistema giudiziario americano.
E’ questa la novità della serie: non più avvocati senza macchia, niente ipocrisie o buonismo. Qui si vede l’applicazione della legge non come si potrebbe immaginare in un mondo ideale, ma come spesso realmente è: ricatti, accordi segreti, l’umore del giudice al mattino spesso prevalgono sulla reale innocenza o colpevolezza dell’imputato. La serie creata da Bochco, grazie anche ad una folta schiera di personaggi interessanti e ad uno stile asciutto e crudo, ci mostra dunque un mondo in cui la legge e la giustizia spesso sono due cose diverse.
Pubblicato su Kataweb.it
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