Britt Reid (Seth Rogen) è un quasi trentenne scioperato e scansafatiche, che passa tutto il suo tempo tra feste, donne e motori, sperperando i soldi del padre James (un come al solito distintissimo Tom Wilkinson), magnate dell'editoria.
Quando suo padre rimane misteriosamente ucciso, Britt ha un improvviso scatto d'orgoglio e decide di dare un senso alla sua vita: diventerà un supereroe. Con l'aiuto di Kato, prima addetto ai cappuccini della famiglia Reid ed ora genio dell'ingegneria meccanica nonché esperto di arti marziali, diventa il “calabrone verde” del titolo, supereroe mascherato e dotato di sofisticatissimi congegni tecnologici.
Tutto sembra andare a gonfie vele, ma i due non hanno fatto i conti con il super-criminale della città: Chudnofsky (il mito vivente Christoph Waktz), capo di tutti i traffici illeciti di Los Angeles, è tanto spietato quanto folle. Ad aiutare il Calabrone Verde nella sua lotta contro il crimine, arriva anche la giornalista Casey (Cameron Diaz), esperta in psicologia criminale.
Dal programma radiofonico del 1936 ideato da George W. Trendle e Fran Striker, passando per la serie tv e i fumetti, il Calabrone Verde ha cambiato di nuovo forma ed è sbarcato al cinema. Nel passaggio tra i vari media ed epoche ha compiuto però una mutazione radicale: il film, scritto ed interpretato sa Seth Rogen, più che alla mitologia dei supereroi si rifà alla commedia demenziale pura, molto fisica, infantile e fracassona.
Seth Rogen si ritaglia un personaggio che è suo al 100%: maschilista, cafone, inetto, presuntuoso e sempre pronto alla gag. Chi non è fan del comico americano storcerà il naso, anche perché qui i supereroi vengono trattati come fenomeni da baraccone.
A frenare l'esuberanza di Rogen ci sono però Jay Chou, nel ruolo di Kato, l'elemento cool del duo, e il grandissimo Christoph Waltz, che, fresco di Oscar per il suo colonnello Landa nel capolavoro di Tarantino Bastardi senza gloria, dimostra che un attore degno di questo nome si trova a suo agio in qualsiasi ruolo. Sprecata invece Cameron Diaz: relegata a poche scene, il suo personaggio non viene sviluppato a dovere. Da segnalare il divertentissimo cammeo di James Franco ad inizio pellicola: dopo aver lavorato insieme a Rogen in Strafumati, i due tornano, anche se non nella stessa scena, a lavorare allo stesso film.
La cosa che stupisce di più però è leggere il nome del regista sul poster del film: dietro la macchina da presa c'è Michel Gondry. Il geniale e romantico autore di perle come Se mi lasci ti cancello e Be kind rewind, qui si piega troppo alla produzione americana, mettendo da parte per un momento il suo stile unico ed originale e lasciandosi andare ad un film dall'alto budget ma dallo scarso contenuto.
Nonostante tutto si ride e ci si diverte grazie alle gag continue, allo stile infantile e disimpegnato e alla leggerezza che permea l'intero film.
Però l'arte del sogno a cui ci ha abituato Gondry è un'altra cosa.
Seth Rogen e Jay Chou
La citazione: "Ma niente calzamaglie!"
Hearting/Cuorometro: ♥♥♥
Pubblicato su Cinema4stelle.it
Titolo originale: The Green Hornet
Regia: Michel Gondry
Anno: 2011
Cast: Seth Rogen, Jay Chou, Christoph Waltz, Cameron Diaz, Tom Wilkinson, James Franco
Mi pare abbastanza tamarro per i miei gusti, e nonostante sia decisamente più un Green Hornet, ho sempre sognato di vestire i panni di Kato!
RispondiEliminaAnche Gondry passa a battere cassa... deve campare anche lui. Speriamo che resti su livelli dignitosi. Certo, dopo aver visto la fine che ha fatto Donnesmarck (da 'Le vite degli altri' a 'The Tourist' !!!) bisogna davvero aspettarsi di tutto...
RispondiElimina@MrFord: sì Kato è molto più fico! Cmq è praticamente un film demenziale piuttosto che un cinefumetto.
RispondiEliminaSecondo me è stato un po' affossato da Seth Rogen.
Che ha decisamente rotto!
:D
@Kelvin: vabbé dai questo secondo me è meglio di The tourist! Cmq sì questi registi europei si svendono troppo facilmente di fronte ad Hollywood!
non l'ho ancora visto, però se non si vede il tocco di gondry mi chiedo perché i produttori abbiano preso lui per poi non lasciarlo esprimere del tutto..
RispondiEliminavabbè comunque rimando le mie riflessioni in attesa di vederlo