lunedì 14 giugno 2010

Il segreto dei suoi occhi


Gli occhi.
Gli occhi come mezzo sensitivo per esplorare il mondo.
Occhi come finestre poste a metà tra il mondo esterno e la nostra mente.
Dietro quelle aperture c'è un mondo di ricordi, emozioni, sentimenti, desideri, aspirazioni e segreti che sono racchiusi in tanti piccoli cassetti e stanze invisibili.
Ogni tanto però, per un breve attimo, qualche piccolo segreto nascosto può uscire attraverso questi organi complessi e quasi magici che sono gli occhi.
Cornea, iride, pupilla, camera vitrea, retina: dietro quell'ammasso di cellule c'è un collegamento diretto con quello che siamo, con il nostro cervello, con tutto ciò che ci rende "noi".

Ricardo Darin

E' proprio guardando gli occhi che, Benjamin Esposito, ex pubblico ministero in pensione, trova la soluzione ad un caso che lo ha ossessionato per ben 25 anni e che è diventato la base di partenza per il suo romanzo.
Rievocando i fatti che circondano il brutale stupro culminato in omicidio di una giovane e bella ragazza, Benjamin rimette insieme i pezzi del puzzle della sua vita.
Ricorda così il suo migliore amico Pablo, ricorda Irene - la donna che ha sempre amato ma a cui non ha mai avuto il coraggio di dichiarare il suo amore - e, ovviamente, il terribile caso che lo ha sconvolto anni prima.
La rievocazione del caso è una scusa per richiamare alla mente il passato, per rispolverare i ricordi, per mettere ordine in tutti quei cassetti chiusi nel cervello.
Vediamo quindi un sacco di porte in questo film: porte che si aprono, porte che si chiudono, porte che rimangono socchiuse permettendoci di vedere il loro contenuto.
Il bello di questo film sta tutto nelle cose non dette, nei gesti appena accennati che racchiudono una miriade di pensieri e sentimenti, nei momenti irrimediabilmente persi e nei rimpianti che sono destinati ad ossessionarci per sempre.
In questo mare convulso e confuso di immagini e parole, di sorrisi e violenza, di amore e bevute, arriva la mano dello scrittore a mettere ordine, a fare chiarezza: poco importa se alla fine il risultato è una copia sbiadita dell'originale, o addirittura una reinvenzione di quello che realmente è stato.
Quello che importa è che ognuno ha la sua storia, i suoi ricordi e i suoi occhi: è attraverso di essi che ognuno si costruisce la sua verità.

Soledad Villamil

Il film di Juan José Campanella, fresco di premio Oscar per il Miglior Film Straniero, offre molti spunti di riflessione, ci delizia con il suo stile fluido e la maestria del regista (farà parlare di sé a lungo il lunghissimo pianosequenza ambientato nello stadio) e ci fa scoprire degli attori veramente versatili come Ricardo Darin e soprattutto la bravissima Soledad Villamil.
Eppure c'é un ma.
Tutto è molto curato, funziona. Anche troppo.
C'é un senso di perfezione troppo ricercata, sa di ricetta troppo perfetta per poter essere veramente emozionante: sembra tutto studiato a tavolino per piacere ad ogni costo.
E in gran parte di riesce in effetti.
Ma - e questa è ovviamente un'opinione personale - un po' più di cuore l'avrebbe reso davvero un capolavoro.

La citazione: "E c'è il coglione che crede di essere un genio: non fa che cagare e uno deve andare dietro a pulirgli il culo!"

Voto: ♥♥♥1/2

Titolo originale: El secreto de sus ojos
Regia: Juan José Campanella
Anno: 2009
Cast: Ricardo Darìn, Soledad Villamil, Guillermo Francella, Pablo Rago, Javier Godino, Carla Quevedo

5 commenti:

  1. non mi emozionavo così tanto al cinema da tanto tempo.. mi è sembrato che il film mi parlasse continuamente, è stata un'esperienza incredibile.. sono scappato dalla sala sui titoli di coda per restarmene da solo, avevo paura che se avessi aperto la bocca tutte le emozioni che avevo dentro sarebbero fuggite via... sono andato a rivederlo al cinema, perché dall'anteprima ero uscito proprio sconvolto..!

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  2. Sono contenta per te!
    Avrei voluto emozionarmi così anche io...

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  3. è tutta colpa del blog biancoazzurro..!

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  4. Bellissimo film, y no tiene nada que ver con que sea Argentino! ;)

    Me gusta mucho tu blog!

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  5. secondo me un film davvero magnifico...mi sono amozionato anche io tantissimo come dice lessio e come ho scritto nel post da me...struggente, malinconico, capace di affrontare temi universali come l'amore, la memoria, il potere dei ricordi, il valore della giustizia...

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