Margarethe Von Trotta è una combattente.
Una che affascinata dai film di Antonioni, Begman e Hitchcock negli anni '60 voleva fare la regista.
Ma visto che una regista donna allora - non che adesso le cose siano tanto migliorate - non era vista di buon occhio, pensa bene di entrare nel mondo del cinema come attrice. Diventata musa di registi del calibro di Fassbinder e Schlondorff fa il salto di qualità: quest'ultimo le permette di scrivere la sceneggiatura di tre suoi film (L'improvvisa ricchezza della povera gente di Kombach, La morale di Ruth Halbfass e Fuoco di paglia). E finalmente con Il caso di Katharina Blum approda alla regia sempre aiutando l'amico Schlondorf.
Da qui comincia la sua tanto sognata carriera di regista: Il secondo risveglio di Christa Klages, Sorelle o l'equilibrio della felicità, Lucida Follia, fino al capolavoro Anni di piombo che arriva a definire un intero periodo storico e vince il Leone d'oro a Venezia.
Regista simbolo del Nuovo Cinema Tedesco, attenta sia alla struttura che all'estetica del film, colta nei riferimenti, attenta agli attori, che sa dirigere con grande estro essendo stata essa stessa attrice, e autrice di un cinema d'autore allo stesso tempo attuale e di ispirazione letteraria la Von Trotta è una grande artista.
Il suo nuovo film Vision quindi doveva essere uno dei pezzi forti della quarta edizione del Festival del Film di Roma se non un vero e proprio evento.
Invece la pellicola è passata in sordina durante la manifestazione, ignorata e snobbata dai più che hanno preferito il glamour patinato del film di Clooney e simili.
Un vero peccato perchè Vision è una delle migliori pellicole viste al Festival, un interessante approfondimento di un tipo di religiosità spesso taciuto e soprattutto un ulteriore ed intelligente stratagemma per analizzare il ruolo della donna nella storia durante i secoli.
La Von Trotta, sempre attenta a storie di donne dalla vita difficile e sofferta, questa volta parla della storia di Hildegard von Bingen, suora che aveva delle visioni mistiche, che descrisse in diversi volumi. La preghiera, la rigidità della dottrina, l'ambiente austero del convento, le punizioni corporali, la passione per la medicina e le proprietà curative delle piante e delle pietre: la Von Trotta delinea a tutto tondo questa donna straordinaria che si fece strada, spesso con metodi ritenuti sconvenienti e sacrileghi perchè da donna per così dire "emancipata", e ottenne grande potere ed influenza in un ambiente se possibile ancora più maschilista del solito.
Regia solida e quasi invisibile, fotografia azzeccata, musica ridotta al minimo per ricreare l'assordante silenzio tipico dei monasteri e una splendida attrice come protagonista - Barbara Sukowa avrebbe meritato il premio di miglior attrice - rendono Vision una pellicolla affascinante e colta, forse difficile e non per tutti ma dallo straordianario impatto.
La vecchia leonessa è sempre in ottima forma.
La citazione: "Poter decidere del proprio destino è un diritto divino".
Voto: ♥♥♥♥
Una che affascinata dai film di Antonioni, Begman e Hitchcock negli anni '60 voleva fare la regista.
Ma visto che una regista donna allora - non che adesso le cose siano tanto migliorate - non era vista di buon occhio, pensa bene di entrare nel mondo del cinema come attrice. Diventata musa di registi del calibro di Fassbinder e Schlondorff fa il salto di qualità: quest'ultimo le permette di scrivere la sceneggiatura di tre suoi film (L'improvvisa ricchezza della povera gente di Kombach, La morale di Ruth Halbfass e Fuoco di paglia). E finalmente con Il caso di Katharina Blum approda alla regia sempre aiutando l'amico Schlondorf.
Da qui comincia la sua tanto sognata carriera di regista: Il secondo risveglio di Christa Klages, Sorelle o l'equilibrio della felicità, Lucida Follia, fino al capolavoro Anni di piombo che arriva a definire un intero periodo storico e vince il Leone d'oro a Venezia.
Regista simbolo del Nuovo Cinema Tedesco, attenta sia alla struttura che all'estetica del film, colta nei riferimenti, attenta agli attori, che sa dirigere con grande estro essendo stata essa stessa attrice, e autrice di un cinema d'autore allo stesso tempo attuale e di ispirazione letteraria la Von Trotta è una grande artista.
Invece la pellicola è passata in sordina durante la manifestazione, ignorata e snobbata dai più che hanno preferito il glamour patinato del film di Clooney e simili.
Un vero peccato perchè Vision è una delle migliori pellicole viste al Festival, un interessante approfondimento di un tipo di religiosità spesso taciuto e soprattutto un ulteriore ed intelligente stratagemma per analizzare il ruolo della donna nella storia durante i secoli.
La Von Trotta, sempre attenta a storie di donne dalla vita difficile e sofferta, questa volta parla della storia di Hildegard von Bingen, suora che aveva delle visioni mistiche, che descrisse in diversi volumi. La preghiera, la rigidità della dottrina, l'ambiente austero del convento, le punizioni corporali, la passione per la medicina e le proprietà curative delle piante e delle pietre: la Von Trotta delinea a tutto tondo questa donna straordinaria che si fece strada, spesso con metodi ritenuti sconvenienti e sacrileghi perchè da donna per così dire "emancipata", e ottenne grande potere ed influenza in un ambiente se possibile ancora più maschilista del solito.
Regia solida e quasi invisibile, fotografia azzeccata, musica ridotta al minimo per ricreare l'assordante silenzio tipico dei monasteri e una splendida attrice come protagonista - Barbara Sukowa avrebbe meritato il premio di miglior attrice - rendono Vision una pellicolla affascinante e colta, forse difficile e non per tutti ma dallo straordianario impatto.
La vecchia leonessa è sempre in ottima forma.
La citazione: "Poter decidere del proprio destino è un diritto divino".
Voto: ♥♥♥♥
Wow! Bello! Deve essere molto interessante,voglio vederlo! Tg e programmi vari si sono occupati solo del gossip che é girato intorno al Festival. Dei film se ne é parlato poco e niente. Succede sempre così,almeno qui in Italia: interessa solo vedere la pseudo-coppia o la star di turno che sfila sul red carpet,poi tutto il resto...é noia! Bah!
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