mercoledì 21 luglio 2010

All'ombra della statua: LOST - 2x02 Alla deriva


Dopo lo sconvolgente inizio della seconda stagione, con la scoperta del contenuto della botola, ci riallacciamo ad un altro fatto di vitale importanza: avevamo lasciato i quattro della zattera (Sawyer, Michael, Jin e Walt) in preda ad una situazione disperata. Gli Altri hanno infatti rapito Walt, sparato a Sawyer e fatto esplodere la zattera. Il primo che rivediamo è Sawyer: è ferito, ma riesce ancora a nuotare; nell'oscurità della notte sentiamo le grida disperate di Michael, che chiama Walt, ormai sparito con gli Altri. Di Jin nessuna traccia. Michael sta per affogare e Sawyer riesce a salvarlo, fatto che però non impedisce ai due di litigare, fino a quando non si trovano di fronte ad un grosso problema: un enorme squalo punta verso di loro. I resti della zattera si rompono e Sawyer finisce in acqua: lo squalo punta verso di lui ma Michael riesce a sparare all'animale.
All'alba i due scoprono di essere stati riportati sull'isola dalla corrente. Qui ritrovano finalmente Jin: l'uomo è legato, sta scappando e urla: “Altri! Altri!”. Dietro di lui delle minacciose figure nere e armate si avvicinano.

Alla botola vediamo gli eventi della puntata precedente attraverso gli occhi di John Locke: nel bunker è buio, ci sono dei vecchi compiuters e dappertutto i simboli Dharma. Locke ritrova Kate tramortita e subito i due sono raggiunti da Desmond. L'uomo chiede a Locke: “Sei tu lui?” e quando John risponde di sì, gli fa una domanda in codice: “Che disse il pupazzo di neve all'altro pupazzo?”. Locke non sa di cosa parli e Desmond capisce che non è “lui”. Kate e John cercano di spiegargli che sono i superstiti di un incidente aereo e che sono sull'isola da ormai 44 giorni, ma l'uomo è irremovibile: lega Kate e la chiude in una stanza buia e punta un fucile contro Locke. Kate riesce a liberarsi e, quando accende la luce, scopre che la stanza in cui è rinchiusa è un magazzino dove ci sono montagne di cibo.
Alle grotte, Jack decide di tornare alla botola, mentre Claire trova tra le cose di Charlie la statuetta della Madonna che il ragazzo ha trovato nella giungla: non sa che dentro c'è eroina.
Sempre alla botola, Kate è nascosta nel condotto di aerazione mentre scatta un suono di allarme: Desmond costringe Locke a digitare i famosi numeri 4, 8, 15, 16, 23, 42 su un computer e a premere il tasto “execute”. Una volta fatto, l'allarme cessa, il contatore che si trova nella botola si azzera e segna 108 minuti.
Nel frattempo è arrivato Jack. Rivediamo quindi di nuovo la stessa scena dell'episodio precedente, questa volta attraverso gli occhi di Kate: Jack punta la pistola a Desmond, che la punta a Locke e Jack si ricorda di aver già visto l'uomo allo stadio di Los Angeles.

Nei flashback abbiamo l'occasione di approfondire la storia di Michael: dopo essere stato investito da una macchina, l'uomo riceve la notizia che la sua ex compagna, Susan, vuole far adottare Walt dal suo nuovo fidanzato, Brian: per fare ciò, occorre che Michael rinunci al diritto di paternità. Veniamo a sapere così che Michael si è battuto per avere suo figlio: quando però si è reso conto che la cosa migliore per il bambino era restare con la madre, lo ha lasciato andare.

Una puntata di grande maestria, soprattutto dal punto di vista tecnico: tutto l'episodio è girato al buio, con sfoggio di una grande fotografia. Anche quando ci sono momenti illuminati la luce è artificiale: la lampadina nella stanza del cibo, la lampada della botola, il fuoco alle grotte. Soltanto all'alba, quando i misteri che ci eravamo lasciati alle spalle con l'ultima stagione sono superati, rivediamo la luce del sole: una luce che però illumina nuovi e più numerosi interrogativi. L'aver aperto la botola ha portato a nuove, numerosissime domande.
Fantastico il momento horror-thriller di Michael e Sawyer con lo squalo di chiara derivazione spielberghiana: il buio, l'acqua, l'assenza di musica, le urla nella notte, la presenza di uno squalo mostruoso che non si vede ma che fa sentire la sua presenza. Quando dall'acqua spunta la pinna dello squalo e c'è un accompagnamento musicale che ricorda vagamente il classico pezzo di John Williams, il cinefilo può veramente compiacersi.
Da sottolineare anche la capacità del team di sceneggiatori di creare una propria mitologia e di autocitarsi continuamente con grande classe: la barretta Apollo che trova Kate creata appositamente per Lost (e che vedremo più volte nella serie), la canzone “Make your own kind of music” che ritorna, i simboli della Dharma che diventano dei veri e propri personaggi, Michael che regala a Walt, dieci anni prima dell'isola, un peluche raffigurante un orso polare.
Non sappiamo ancora se davvero il destino dei naufraghi è casuale o no: l'opera degli sceneggiatori però non lo è affatto.  



Titolo originale: Adrift
Regia: Stephen Williams
Scritto da: Steven Maeda e Leonard Dick
Episodio dedicato a: Michael


Domande:

Perché gli Altri hanno preso Walt?
Perché Desmond chiede a John “Sei tu lui”? Chi sta aspettando? Che vuol dire la frase in codice: “Che disse il pupazzo di neve all'altro pupazzo”?
Perché Desmond è nel bunker?
Che cos'è la malattia di cui parla Desmond?
A cosa serve il pulsante della botola? Perché bisogna premerlo ogni 108 minuti?
Perché gli Altri hanno legato Jin? Che cosa vogliono?

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