La serie firmata AMC e prodotta da Frank Darabont non è solo un meraviglioso esempio di televisione che prende in prestito suggestioni ed atmosfere dal cinema: è anche una delle più lucide e disincantate fotografie della società contemporanea.
Andatura claudicante, sguardo assente, carne putrida, una fame insaziabile: gli zombies di The Walking Dead hanno invaso il piccolo schermo. Li guarda sgomento e sopraffatto Rick Grimes, sceriffo della contea di Cynthiana, Kentucky, appena risvegliatosi dal coma. Senza sapere come e perché, il mondo che conosceva è andato in pezzi: l'unica priorità al momento è sopravvivere.
Comincia così, cruda e brutale, la nuova serie nata in casa AMC e voluta dal regista Frank Darabont. Tratto dal fumetto di Robert Kirkman e Tony Moore, The Walking Dead in televisione, è proprio il caso di dirlo, ha ottenuto una nuova vita. Il primo episodio della serie è quanto di più affascinante, e allo stesso tempo inquietante, mai visto sullo schermo dai tempi dell'episodio pilota di Lost: il palpabile senso di apocalisse imminente, la desolazione e la disperazione, la tragicità del mondo che si prospetta davanti agli occhi del protagonista sono sconvolgenti. Non siamo però di fronte ad un semplice prodotto di intrattenimento di genere: The Walking Dead delinea un lucido e implacabile ritratto della società contemporanea.
Il protagonista, Rick Grimes, è uno sceriffo caduto in coma: al momento del suo risveglio, trova un mondo sconvolto, distrutto, invaso dagli zombies. Il punto di vista principale è quindi quello di un uomo di legge, un uomo che deve far rispettare le regole, rimasto assente per diverso tempo mentre il suo mondo andava in pezzi. La giustizia ha chiuso gli occhi e il risultato è il caos.
Eccoli dunque gli spettri del fallimento della società contemporanea: fantasmi senza più anima e vita, mostri generati dall'avidità, dalle lotte intestine, dall'incapacità di costruire un sistema in cui tutti possano sopravvivere dignitosamente. Gli zombies di The Walking Dead sono non più la classica minaccia mostruosa che fa sobbalzare sulla sedia, ma la prova fisica che un mondo basato sullo sfruttamento altrui, sulla sopraffazione e sul consumo sfrenato non è più possibile: sono essi stessi delle vittime inconsapevoli che sembrano quasi chiedere aiuto.
A riprova che gli zombies sono generati dal nostro folle comportamento, arrivano le azioni dei personaggi: i protagonisti, nonostante la situazione disperata e la necessità di unire le forze per sopravvivere, continuano a combattersi fra loro, ad essere invidiosi, razzisti e violenti.
E se l'ordine economico e sociale è andato perso per sempre, non sono da meno i due pilastri dell'umanità: anche la scienza e la fede non danno risposte. Nel finale della prima stagione due personaggi, che simboleggiano rispettivamente scienza e fede, si arrendono: non ce la fanno a fronteggiare questo orrore. Il fuoco li avvolge, facendo esplodere le certezze degli altri personaggi così come le nostre. Il mondo come lo conoscevamo è polverizzato. Bisogna ricominciare da capo. La differenza la farà dunque chi è disposto ancora a lottare per sopravvivere. Saremo all'altezza del compito?
La citazione:
"Glenn: You're surrounded by "Walkers." That's the bad news.
Rick: There's good news?
Glenn: No."
Hearting/Cuorometro: ♥♥♥
Titolo originale: The Walking Dead
Creata da: Frank Darabont
Anno: 2010 - ?
Cast: Andrew Lincoln, Jon Bernthal, Sarah Wayne Callies, Laurie Holden, Jeffrey DeMunn, Steve Yeun
boh, non so perché ma a me proprio non ha convinto. non mi è sembrato niente di nuovo rispetto ad altri film con gli zombie, con giusto un pizzico di lost in più
RispondiEliminasarà che tra i personaggi non ce n'è neanche uno che mi stia simpatico o in cui sia riuscito a identificarmi
l'ho seguito fino all'ultima puntata ma niente, la folgorazione personale non è ancora arrivata. sarà per la stagione 2..
Secondo me il pilota è spettacolare.
RispondiEliminaVeramente stupendo.
Potrebbe essere un film.
In effetti andando avanti perde colpi, ma sicuramente è una serie di ottimo livello.
I personaggi credo siano volutamente poco "ruba scena": credo che debbano far vedere come l'umanità abbia fatto casino e si sia rovinata da sola.
Nella vita reale mica sono tutti Jack, Locke e Sawyer!
:D
Attendo divederla... Frank Darabont è sottovalutato, considerato che è tra i pochi ad aver azzeccato tre regie su tre su base Stephen King, mi pare sia la persona giusta per raccontare un po' di sana America in salsa horror!
RispondiEliminaTi dirò che i primi due episodi mi hanno fomentato come poche cose ultimamente. Il terzo mi è comunque piaciuto, mentre gli altri tre hanno cominciato a farmi un po' innervosire. Quindi un prodotto che si situa in una via di mezzo diciamo. E' la prima mezza delusione che prendo dalla AMC. Comunque attendo speranzosa e fiduciosa la seconda stagione.
RispondiEliminaAle55andra
@Mac: Vero! The Mist poi è stupendo.
RispondiElimina@Ale55andra: vero, ha avuto un grosso calo. Comunque mi sembra un prodotto interessante.
Speriamo bene con i nuovi sceneggiatori.