Woody, oh Woody, perché sei tu Woody?
Il longevo e prolificissimo regista di New York l'ha fatto di nuovo: ha sfornato un altro film.
Allen ormai, si sa, è diventato lo stilista del cinema: fa un film ad ogni cambio di stagione.
E se da una parte questo non può che farci piacere, dall'altra ci lascia un po' perplessi: il ritmo di un film all'anno non è forse troppo? Non c'è il rischio che la pellicola successiva sia sempre meno curata della precedente?
Questo varrebbe per qualsiasi altro comune mortale.
Per Allen invece il tempo è relativo.
Conclusa la stupenda, matura e inconsuetamente triste trilogia londinese, archiviata in fretta la parentesi spagnola e ritornato grandissimo con l'espolosivo Basta che funzioni, Allen è tornato nella brumosa Londra, con una storia fatta di tante storie, di intrecci che si mescolano sempre più ad ogni battuta. Troviamo così l'anziana coppia Helena-Alfie (una fantastica Gemma Jones e Anthony Hopkins): lui vuole risentirsi giovane come un tempo e si risposa con una procace prostituta, lei trova conforto nelle rassicurante profezie di una chiromante. La loro figlia, Sally (Naomi Watts), è sposata con un medico che vuole fare lo scrittore, Roy (Josh Brolin), che però sogna la bella vicina di casa Dia (Freida Pinto). Sully ha inoltre una cotta per il suo capo, Greg (Antonio Banderas).
Ognuno di loro ha un ruolo nella tragicomica danza delle illusioni quotidiane, dove un piccolo gesto, una frase o un invito vengono scambiati spesso per qualcos'altro e intrisi di false e auto-consolatorie speranze.
Nel film precedente il lucido e sarcastico Woody ci aveva detto che la chiave per la felicità era trovare qualsiasi cosa “basta che funzioni”, qui ci dice che per essere felici bisogna illudersi. Ma non illudersi nel senso romantico del termine: bisogna estraniarsi dalla realtà, non rendersi conto di quello che realmente accade...insomma beati gli ingenui!
Non è un caso infatti che alla fine l'unico personaggio che si conquista un pezzetto di felicità è proprio quello totalmente al di fuori della realtà.
E' vero: la storia è vista e rivista, ci sono temi ormai stra-abusati dal regista (le relazioni, la figura dell'artista, la pittura, l'opera, il rapporto con la morte), in certi momenti il film ha un'aria un po' troppo snob e alla fine sembra incompiuto, come se il regista avesse delineato la storia sul campo, momento per momento, ma come si fa a non farsi conquistare sempre e comunque da Woody? Allen è uno di quei pochi registi che, nel bene o nel male, fa film che comunque vale la pena di vedere. Quindi, anche se magari quest'ultimo lavoro non è tra le sue perle più splendenti e la locandina alla Mad Man ci aveva fatto sognare una pellicola ben più sofisticata ed intensa, la sua inconfondibile ironia e l'ottimo cast valgono comunque la visita. Tanto siamo già pronti a rifare le valige e a seguirlo a Parigi dove, da stacanovista qual è, sta già preparando il suo prossimo film.
Naomi Watts, Roger Ashton-Griffiths e Gemma Jones
La citazione: "Mi ha lasciato per un'altra donna: una donna defunta. Spesso sono le più difficili da eliminare!"
Hearting/Cuorometro: ♥♥1/2
Uscita italiana: 3 dicembre 2010
Pubblicato su Cinema4stelle.it
Titolo originale: You will meet a tall dark stranger
Regia: Woody Allen
Anno: 2010
Cast: Gemma Jones, Anthony Hopkins, Naomi Watts, Josh Brolin, Freida Pinto, Antonio Banderas, Lucy Punch, Rogers Ashton-Griffiths, Pauline Collins
un woody delundente..! ma non vedo l'ora di vedere parigi dal suo punto di vista...
RispondiEliminaWoody secondo me vale sempre il prezzo del biglietto, anche quando è un po' sottotono.
RispondiEliminaEh per te sarà un eventone!!!
:D
Sei l'unica che ne ha parlato semibene. Mi ridoni un pò di speranza...
RispondiEliminaAle55andra
Eh sono stata troppo buona per motivi che non c'entrano con il film....
RispondiEliminaMa è vero che è un Allen deludente.
Secondo me è il suo peggior film degli ultimi 10 anni.
Però il peggior film di Allen è sempre migliore di tanti altri film.
Insomma almeno il cast si salva.
Poi la storia in effetti è un trita e ritrita.
Ma Allen, come ha detto giustamente Cocci e come direbbe Mugatu, può anche venderci la sua merda!
:D
Mediocre... davvero mediocre.
RispondiEliminaForse, se uno non ha molto da dire, sarebbe meglio evitare di fare per forza un film all'anno.