C'era grande attesa per questo film interamente dedicato a Wolverine, forse il più famoso ed amato degli X-men, gruppo di supereroi targati Marvel che grazie a Bryan Singer hanno conosciuto nuova e prolifica vita sullo schermo.
Gli elementi per fare il colpaccio c'erano tutti: un supereroe fuori dal comune, dotato di capacità eccezionali ma dall'oscuro passato, tormentato da sensi di colpa, spesso violento e non sempre incline al bene. Insomma un personaggio a tutto tondo, non l'eroe senza macchia e senza paura così anacronistico per i tempi che corrono e, cosa assolutamente non secondaria, con le fattezze e i pettorali di Hugh Jackman.
In potenza, si sarebbe potuto fare un filmone alla Dark Knight.
Invece sulla pellicola si sono abbattute diverse sventure: a un mese dall'uscita in sala, su internet è stata diffusa una copia del film non ancora completata con gli effetti di post-produzione, un danno enorme per la distribuzione e un interessante lezione per i cinefili.
In più una volta uscito nelle sale il film è stato letteralmente massacrato dalla critica.
Ora, è vero, non siamo di fronte a un capolavoro, ma tutta questa acredine mi è sembrata esagerata.
Il film ha dei difetti evidenti, ma non sono quelli che quasi tutti gli hanno imputato.
La poca chiarezza di alcune battute e di certi personaggi è legata al fatto che il film pesca a piene mani dal fumetto e dà per scontate alcune situazioni e riferimenti che chi non conosce il fumetto non può cogliere. Ecco quindi che chi non sa chi sia Gambit non può capire perchè ad un certo punto della pellicola spunta fuori un tizio che fa strani giochi con le carte, o perchè uno dei personaggi ingrassi a dismisura per diventare Blob.
Hugh Jackman
Il problema vero del film è che non si è sfruttato appieno il potenziale del personaggio, volendo introdurre molti elementi e personaggi del fumetto sacrificando la caratterizzazione di Wolverine.
La pellicola però ha anche dei meriti: i titoli di testa non sono male, così come la trasformazione con l'adamantio, l'errore è stato quello di non rendere veramente tamarro il personaggio, di non fare scene forti, un po' di sangue in più non avrebbe guastato (come ha detto un mio amico "Dopo che l'hanno trasformato e sgama che lo vogliono fregare di quel laboratorio non doveva rimanere in piedi più nulla: solo brandelli di carne umana sulle pareti!").
Insomma non hanno voluto rischiare, come invece è stato fatto per Watchman, per non realizzare un prodotto che spaventasse e allontanasse il pubblico più semplice che di fumetti e cinema si ciba poco.
Però per me, sarà merito (o colpa fate voi) della quasi mezz'ora di Hugh Jackman nudo sullo schermo, il film non è così male, tiene, mi ha anche divertito in più occasioni e non mi sembra assolutamente peggiore di tanti altri film dello stesso tipo visti ultimamente nelle sale. Tutto sommato l'azione c'è, il divertimento puro pure, il cast è azzeccatissimo (comincio a credere che Hugh Jackman sia veramente Wolverine), insomma si tratta di un riuscito film da pop corn.
E purtroppo per i film di questo tipo c'è sempre un certo atteggiamento da "puzza sotto il naso" della cinecritica che a volte è totalmente gratuito perchè il cinema non è solo introspezione, dramma e dolore, ma anche sano, futile, spensierato intrattenimento.
Chissà perchè certe volte sembra che qualcuno decida a prescindere che un film è brutto o bello e che di conseguenza tutti seguano questa linea di pensiero.
Un po' come quando uno stilista decide che quell'anno sono indiscutibili le scarpe a punta e allora dalla boutique in centro al mercatino sotto casa tutti mettono in bella mostra scarpe a punta.
E in verità vi dico che questo Wolverine non è così male.
E che le scarpe a punta non mi sono mai piaciute.
La citazione: "Lascia scorrere la rabbia: fai vincere il tuo lato oscuro!"
Voto: ♥♥