Mi ha colpito molto la morte di Maria Schneider, e ti ringrazio per averla ricordata su queste pagine... appena avrò un po' di tempo lo farò anch'io. Di solito non amo i 'coccodrilli', li rifuggo a priori, ma credo la morte di questa attrice debba farci riflettere un po' tutti... Maria Schneider è morta 'prigioniera' di un film che ha segnato per sempre la sua vita, e (soprattutto) per lo scandalo e le polemiche che ne seguirono: la critica bollò il film quasi fosse 'eretico' e tutta la stampa si scagliò furibonda contro quella ragazzina ventenne che aveva destabilizzato molte coscienze. La Schneider non si riprese mai dalla cattiveria e la violenza di quelle critiche, finendo per esserne stritolata, un po' come successe per la povera Mia Martini. Questo per ricordare (e ricordarCI) a tutti coloro che scrivono di cinema (dal più acclamato dei critici al più insignificante dilettante come me) che, semmai ce ne fosse bisogno, LE PAROLE SONO DAVVERO 'PIETRE', e dobbiamo stare attenti a come le usiamo.
Concordo con Kelvin, un'attrice che poteva diventare grande ed è stata affossata per un film bollato da una società bacchettona e superficiale. D'accordo, la scena del burro può sembrare esagerata, ma era tutto finalizzato alla descrizione di una storia d'amore atipica, violenta e morbosa. E per quanto sia IL film di Brando, senza la Schneider non sarebbe stato lo stesso film.
E' vero. Senza la Schneider non sarebbe stato lo stesso film. Come ha scritto giustamente Alberto Crespi su L'Unità, il merito del successo di 'Ultimo Tango' va diviso al 50% tra i due attori: Brando è grandissimo come al solito, ma senza la giovanissima e ingenua Schneider, che presta il suo corpo, la sua fisicità e il suo fascino acerbo e maledetto da ventenne alla cinepresa, nessuno si ricorderebbe del film. La sua interpretazione, per la grazia e il coraggio profuso, vale davvero quella di Brando.
Mi ha colpito molto la morte di Maria Schneider, e ti ringrazio per averla ricordata su queste pagine... appena avrò un po' di tempo lo farò anch'io.
RispondiEliminaDi solito non amo i 'coccodrilli', li rifuggo a priori, ma credo la morte di questa attrice debba farci riflettere un po' tutti... Maria Schneider è morta 'prigioniera' di un film che ha segnato per sempre la sua vita, e (soprattutto) per lo scandalo e le polemiche che ne seguirono: la critica bollò il film quasi fosse 'eretico' e tutta la stampa si scagliò furibonda contro quella ragazzina ventenne che aveva destabilizzato molte coscienze.
La Schneider non si riprese mai dalla cattiveria e la violenza di quelle critiche, finendo per esserne stritolata, un po' come successe per la povera Mia Martini.
Questo per ricordare (e ricordarCI) a tutti coloro che scrivono di cinema (dal più acclamato dei critici al più insignificante dilettante come me) che, semmai ce ne fosse bisogno, LE PAROLE SONO DAVVERO 'PIETRE', e dobbiamo stare attenti a come le usiamo.
Ma poveraccia, non era mica tanto vecchia!
RispondiEliminaConcordo con Kelvin, un'attrice che poteva diventare grande ed è stata affossata per un film bollato da una società bacchettona e superficiale. D'accordo, la scena del burro può sembrare esagerata, ma era tutto finalizzato alla descrizione di una storia d'amore atipica, violenta e morbosa. E per quanto sia IL film di Brando, senza la Schneider non sarebbe stato lo stesso film.
Saix91
E' vero. Senza la Schneider non sarebbe stato lo stesso film. Come ha scritto giustamente Alberto Crespi su L'Unità, il merito del successo di 'Ultimo Tango' va diviso al 50% tra i due attori: Brando è grandissimo come al solito, ma senza la giovanissima e ingenua Schneider, che presta il suo corpo, la sua fisicità e il suo fascino acerbo e maledetto da ventenne alla cinepresa, nessuno si ricorderebbe del film.
RispondiEliminaLa sua interpretazione, per la grazia e il coraggio profuso, vale davvero quella di Brando.