giovedì 31 marzo 2011

Isabella Ferrari - Biografia

Isabella Ferrari: da Miss Teenager alla Coppa Volpi, storia di un'attrice italiana

(Ponte dell'Olio, Piacenza, 31 marzo 1964)



Isabella Ferrari, pseudonimo di Isabella Fogliazza, nasce alle ore 23:30 del 31 marzo 1964 a Ponte dell'Olio, in provincia di Piacenza, all'ospedale San Giacomo. Nella sua primissima infanzia vive in campagna, a Ca' Fogliazza, un paese che l'attrice descrive come: “Un borgo di sei-sette case perso tra le colline”. A dieci anni si trasferisce a Piacenza con la madre, desiderosa di vivere in città. Qui Isabella segue con passione corsi di danza classica e, a sedici anni, ottiene il titolo di Miss Teenager, arrivando alle finali nazionali del concorso, dove balla e recita un monologo. Isabella vince di nuovo ed arrivano le proposte da case discografiche: la Wea le fa un contratto e la giovane incide il suo primo ed unico disco, un 45 giri.

Grazie a questo disco, viene contattata da Gianni Boncompagni, che rimane molto colpito dal viso della ormai diciassettenne Isabella: la ragazza va così a Napoli per registrare il programma televisivo “Sotto le stelle”. Proprio grazie al programma di Boncompagni, Isabella viene notata da Carlo Vanzina, che la chiama a Roma per un incontro: è la svolta e l'ingresso nel mondo del cinema, grazie alla commedia “Sapore di mare” del 1983, in cui interpreta Selvaggia, una dei ragazzi di buona famiglia che trascorrono le vacanza estive a Forte dei Marmi. Occhi azzurri, capelli biondi, fisico esile ma curve generose e soprattutto quelle labbra carnose e languide che sembrano disegnate da un pittore: Isabella piace al pubblico e alla telecamera. Il suo successo è tale che lascia Piacenza e, compiuti diciotto anni, si trasferisce a Roma.

Nel 1983 arriva il sequel di “Sapore di mare”, “Sapore di mare 2 – un anno dopo” di Bruno Cortini e negli anni successivi la Ferrari gira diverse pellicole comiche come “Il Ras del quartiere” (1983) di Carlo Vanzina, “Chewingum” (1984) di Biagio Proietti, “Fracchia contro Dracula” (1985) di Neri Parenti con Paolo Villaggio, “Willy Signori vengo da lontano” (1989) di Francesco Nuti, dimostrando di trovarsi a suo agio con la commedia.

Il primo ruolo drammatico arriva nel film “Appuntamento a Liverpool” (1988) di Marco Tullio Giordana, storia di una ragazza che cerca di vendicarsi dell'uomo che ha causato la morte di suo padre.

La svolta arriva però nel 1995 con il film “Romanzo di un giovane povero” di Ettore Scola: il film, il cui protagonista è il grande Alberto Sordi, ed è l'ultima pellicola a cui ha preso parte l'attore Mario Carotenuto, parla di un laureato disoccupato che riceve la strana proposta dall'anziano vicino di uccidere la moglie. La pellicola partecipa alla Mostra di Venezia, dove Isabella viene premiata con la Coppa Volpi per la Migliore Attrice non Protagonista.

Altre sue prove di rilievo sono in “EsCoriandoli” (1996) e “La lingua del santo” (2000) di Carlo Mazzacurati con Fabrizio Bentivoglio e Antonio Albanese.

Tra la fine degli anni '90 e i primi 2000 arriva anche tanta televisione: partecipa al poliziesco “Provincia segreta” (1998) diretta da Francesco Massaro e basata su un racconto di Rodolfo Sonego. E ancora: “Nicholas' Gift” (1998), “La vita cambia” (2000) e “Sospetti” (2000). È però con “Distretto di polizia” (2000 – 2001) che Isabella conosce una nuova grande ondata di popolarità: la fiction, ambientata in un commissariato romano, ha un successo enorme, ed è attualmente alla decima stagione. La Ferrari partecipa alle prime tre stagioni nel ruolo del commissario Giovanna Scalise.

Dopo tanta televisione, la Ferrari torna al cinema con “Amatemi” (2005) di Renato De Maria, “Arrivederci amore ciao” (2006) di Michele Soavi, tratto dal romanzo di Massimo Carlotto, e soprattutto con “Saturno contro” (2007) di Ferzan Ozpetek con cui lavora di nuovo nel 2008 in “Un giorno perfetto”, tratto dal romanzo di Margaret Mazzantini. In “Caos calmo” (2008) di Antonello Grimaldi, tratto dal romanzo di Sandro Veronesi, è protagonista insieme a Nanni Moretti di una delle scene più sensuali del cinema italiano, che arriva a destare scalpore. Dopo tanti ruoli drammatici, torna alla commedia nel divertente, surreale e coloratissimo film di Pappi CorsicatoIl seme della discordia” (2008).

Attrice poliedrica e in grado di affrontare sia la commedia che i ruoli drammatici, la Ferrari è successivamente protagonista della serie “Storia di Laura” (2009), scritta da Ivan Cotroneo, in cui interpreta una madre borghese che cade vittima della cocaina, oltre a partecipare alla commedia "Due partite" (2009).

Pubblicato su Ecodelcinema.it

venerdì 25 marzo 2011

Citazione cinematografica n. 156

"Lo so quello che pensi. Ti stai chiedendo se ho sparato sei colpi o solo cinque. Ti dirò che in mezzo a tutta quella baraonda ho perso il conto io stesso. Ma dato che questa è una Magnum 44, cioè la pistola più precisa del mondo, che con un colpo ti spappolerebbe il cranio, devi decidere se è il caso. Dì, ne vale la pena?".

da: Ispettore Callaghan - Il caso Scorpio è tuo

Clint Eastwood


Titolo originale: Dirty Harry
Regia: Don Siegel
Anno: 1971
Cast: Clint Eastwood, Andrew Robinson, John Vernon, Reni Santoni, Mae Mercer, Lyn Edgington

RadioVisioni su Radiorizzonti: uscite del 25/03/2011



Le protagoniste di Sucker Punch

Anche oggi nella rubrica Radio Visioni su Radio Orizzonti parlerò delle uscite della settimana: Sucker Punch, Non lasciarmi, Amici, amanti e..., Sotto il vestito niente - L'ultima sfilata, Frozen, Silvio forever, Space dogs 3D.

E come sempre la citazione cinematografica della settimana.

Per ascoltarmi collegatevi sul sito internet di Radio Orizzonti (www.radiorizzonti.net) oppure, se vivete o vi trovate in Puglia in FM alle frequenze 102.8 o 103.4, verso le ore 19.30 -19:40.

mercoledì 23 marzo 2011

Ciao Liz!

Elizabeth Taylor 
27 febbraio 1932 Hampstead, Londra - 23 marzo 2011 Los Angeles


Steno – Biografia

E' stato uno dei nomi più popolari della commedia italiana: regista, sceneggiatore e, in origine, vignettista.

(Roma, 19 gennaio 1915 – Roma 13 marzo 1988)



Steno, nome d'arte di Stefano Vanzina, è stato figlio di Alberto, giornalista italiano emigrato in Argentina e morto quando il figlio aveva appena 5 anni. Nonostante le difficoltà familiari, Stefano frequenta la facoltà di Giurisprudenza, ma l'abbandona senza laurearsi. Si iscrive allora all'Accademia di Belle Arti dove si diploma come scenografo e subito dopo entra nell'appena nato Centro Sperimentale di Cinematografia: qui incontra alcuni degli artisti più importanti del cinema italiano tra cui Alida Valli, Luigi Zampa, Michelangelo Antonioni. Nel frattempo, comincia a disegnare vignette e caricature che firma con il soprannome di Steno, soprannome che lo accompagnerà per tutta la vita. Grazie al suo lavoro come vignettista approda nella redazione di “Marco Aurelio”, giornale umoristico romano nelle cui file figurano artisti del calibro di Federico Fellini e Marcello Marchesi. Nel frattempo scrive anche copioni per spettacoli teatrali e radiofonici.

Grazie al regista Mario Mattioli, a Steno vengono aperte le porte del cinema: comincia a realizzare sceneggiature cinematografiche e a lavorare come aiuto regista. Nel dopoguerra, Steno comincia a collaborare con Mario Monicelli: scrive le sceneggiature di “Totò cerca casa” (1949) e “Guardie e ladri” (1951), che si rivelano essere degli ottimi incassi al botteghino.

Il primo film di Steno come regista è “Totò a colori” (1952): secondo film italiano a colori dopo il cartone "La rosa di Bagdad", una vera e propria raccolta dei migliori sketch teatrali di Totò, con le celeberrime battute: "Ma mi faccia il piacere" e "Io sono un uomo di mondo, ho fatto tre anni di militare a Cuneo!". Da lì in poi dirigerà ben 64 pellicole, con un sempre ottimo successo di pubblico, diventando uno dei capisaldi della commedia italiana. Nella sua ricchissima filmografia ci sono cult come “Un giorno in pretura” (1953), “Un americano a Roma” (1954), “Susanna tutta panna” (1957), “I tartassati” (1959), “Letto a tre piazze” (1960), “La polizia ringrazia” (1972), la serie di Piedone con protagonista Bud Spencer, “Tango della gelosia” (1981).

Nella sua ricchissima filmografia ci sono cult come “Un giorno in pretura” (1953), con un cast eccezionale: Peppino De Filippo, Alberto Sordi, Sophia Loren, Walter Chiari, Maurizio Arena, in cui nasce il personaggio detto "l'americano", interpretato da Sordi, e che ritorna nel celeberrimo “Un americano a Roma” (1954), da cui tutti ricordiamo la scena, ormai leggendaria, del piatto di pasta con la battuta: "Maccarone, m'hai provocato e io me te magno!", entrata a far parte della cultura popolare italiana. In “Susanna tutta panna” (1957) una prorompente Marisa Allasio è protagonista di scenette surreali e quasi demenziali, come la recita dell'Amleto con le torte in faccia; in “I tartassati” (1959) Steno ritrova la grande coppia Totò-Aldo Fabrizi, in cui il primo è un commerciante che evade il fisco e il secondo un maresciallodelle finanza che vuole incastrarlo: siamo dalle parti di "Guardie e ladri" e Steno lascia carta bianca alla mitica coppia che si scatena in una gara fino all'ultima battuta. In “Letto a tre piazze” (1960) invece, Steno dirige un'altra celebre coppia: Totò e Peppino, in cui il primo è il terzo incomodo per il matrimonio del secondo. “La polizia ringrazia” (1972), unico film che Steno ha firmato con il suo vero nome, si ispira invece al film "Ispettore Callaghan: il caso Scorpio è tuo", e vede come protagonisti i grandissimi Enrico Maria Salerno e Mariangela Melato, e il film è considerato il primo poliziottesco italiano.

Vero e proprio cult del regista rimane però l'indimenticabile "Febbre da cavallo" (1976): un cast di grandissimi talenti come Gigi Proietti, Enrico Montesano, Mario Carotenuto e Catherine Spaak danno vita ad una commedia grottesca, infarcita dell'irresistibile cialtroneria romana, che parla dei vizi degli italiani e dell'arte tutta nostrana "dell'arrangiarsi". Un classico, che ha dato origine all'espressione, ormai entrata nell'uso quotidiano, "fare una mandrakata".

Altro filone ricchissimo e assai popolare è la serie di Piedone con protagonista Bud Spencer, in cui l'attore interpreta il mitico poliziotto Rizzo, le cui avventure, sempre piene di lotte a mani nude, si svolgono in tutto il mondo, perfino a Hong Kong.

Infine, come non ricordare “Tango della gelosia” (1981), con la strana ma irresistibile coppia Monica Vitti-Diego Abatantuono, in cui la Vitti cerca di far ingelosire il marito distratto inventandosi una relazione con il bodyguard interpretato da Abatantuono.

Sposatosi con Maria Teresa Nati, ha avuto da lei due figli: Enrico e Carlo Vanzina, oggi entrambi nel mondo del cinema, e creatori dei popolarissimi ‘cinepanettoni’.

L'ampia filmografia di Steno abbraccia più generi, dal poliziesco al demenziale, con un gusto del cinema popolare e sincero, che piaceva sia al pubblico che ai produttori, da cui traspare la voglia di fare cinema per il piacere di farlo e di farlo nel miglior modo possibile, con ogni mezzo a disposizione. Nei suoi lavori, grazie ai quali ha collaborato con molti dei più grandi talenti del cinema italiano, da Totò ad Aldo Fabrizi, passando per Alberto Sordi, Ugo Tognazzi e Monica Vitti, c'é sempre un'ironia pungente e dissacrante, uno sguardo disincantato che, senza moralismi e senza giudicare, ha disegnato un ritratto onesto della società italiana e del suo mutamento nell'arco di 30 anni, dagli anni '50 agli '80.

Pubblicato su Ecodelcinema.it

lunedì 21 marzo 2011

And the winner is...

Ad un mese di distanza dagli Oscar ufficiali, in cui, lo sappiamo, ha trionfato quel compitino scialbo e assai dimenticabile di Il discorso del re,  i lettori di questo blog si sono pronunciati. Vi avevo chiesto qual era secondo voi il miglior film candidato agli Oscar quest'anno e voi avete risposto così:

1) Inception 
con il 38% dei voti


2) Il cigno nero
con il 33% dei voti


3) Toy story 3 
con il 14% dei voti


4) The social network, Il grinta e Il discorso del re con l'11% dei voti

5) The fighter e 127 ore con il 7% dei voti

6) Un gelido inverno con il 2% dei voti

7) I ragazzi stanno bene con lo 0%

Che dire, non so se ho influenzato i gusti dei votanti, o, forse, siccome mi leggete, avete gusti simili ai miei, ma la classifica che avrei fatto io è identica alla vostra. Forse avrei semplicemente messo Toy story 3 al secondo posto e Il cigno nero al terzo, ma la sostanza è quella. Da questi risultati si evince dunque che i lettori di questo blog hanno un gran gusto!
Bravi ragazzi!
Intenditori.
:)


Auguri Gary!

Gary Oldman

venerdì 18 marzo 2011

RadioVisioni su Radiorizzonti: uscite del 18/03/2011


Brandon Routh in Dylan Dog

Anche oggi nella rubrica Radio Visioni su Radio Orizzonti parlerò delle uscite della settimana: Beyond, Dylan Dog, Amici miei - come tutto ebbe inizio, Sorelle mai, Gnomeo & Giulietta, Tournée, Nessuno mi può giudicare, Street Dance 3D.

E come sempre la citazione cinematografica della settimana.

Per ascoltarmi collegatevi sul sito internet di Radio Orizzonti (www.radiorizzonti.net) oppure, se vivete o vi trovate in Puglia in FM alle frequenze 102.8 o 103.4, verso le ore 19.30 -19:40

Citazione cinematografica n. 155

"Cavaliere Block: Mi ascolti?
Morte: Certo.
Cavaliere Block: Io vorrei sapere, senza fede, senza ipotesi, voglio la certezza, voglio che Iddio mi tenda la mano e scopra il Suo volto nascosto, e voglio che mi parli.
Morte: Il Suo silenzio non ti parla?
Cavaliere Block: Lo chiamo e Lo invoco e se Egli non risponde io penso che non esiste.
Morte: Forse è così, forse non esiste.
Cavaliere Block: Ma allora la vita non è che un vuoto senza fine? Nessuno può vivere sapendo di dover morire un giorno, come cadendo nel nulla, senza speranza!
Morte: Molta gente non pensa né alla morte né alla vanità delle cose.
Cavaliere Block: Ma verrà il giorno in cui si troveranno all’estremo limite della vita.
Morte: Sì, sull’orlo dell’abisso…
Cavaliere Block: Lo so, lo so ciò che dovrebbero fare. Dovrebbero intagliare nella loro paura un’immagine, alla quale poi dare il nome di Dio".

da: Il settimo sigillo

Bengt Ekerot e  Max von Sydow


Titolo originale: Det sjunde inseglet
Regia: Ingmar Bergman
Anno: 1957
Cast: Max von Sydow, Bengt Ekerot, Gunnar Bjornstrand, Bibi Andersson

venerdì 11 marzo 2011

Moving on

Citazione cinematografica n. 154

"La felicità si può trovare anche negli attimi più tenebrosi, se solo qualcuno si ricorda di accendere la luce".


da: Harry Potter e il Prigioniero di Azkaban


Daniel Radcliffe, Emma Watson e Rupert Grint




Titolo originale: Harry Potter and the Prisoner of Azkaban
Regia: Alfonso Cuaron
Anno: 2004
Cast: Daniel Radcliffe, Emma Watson e Rupert Grint, Gary Oldman, Michael Gambon, Alan Rickman, Maggie Smith, 

giovedì 10 marzo 2011

I ragazzi stanno bene

Nel film di Lisa Cholodenko viene trattato il tema della “famiglia allargata”: un tema attualissimo, trattato con onestà e delicatezza.



Presentato allo scorso Festival del Film di Roma, dove una radiosa Julianne Moore ha solcato con passo aggraziato il tappeto rosso, al Sundance e alla 60esima Berlinale, "I ragazzi stanno bene" ha vinto il Golden Globe 2011 per la Migliore Attrice Protagonista in una commedia, Annette Bening, e ottenuto ben quattro nomination agli Oscar 2011.

Un film di attori quindi, ma non solo: si parla di una coppia di lesbiche, Nick (Annette Bening) e Jules (Julianne Moore), insieme da più di 20 anni, che si sono costruite una famiglia. Vivono in una bellissima casa e hanno avuto due figli: Joni (Mia Wasikowska, l'Alice dell'ultimo film di Tim Burton) e Laser (Josh Hutcherson), entrambi concepiti grazie all'inseminazione artificiale con lo sperma dello stesso uomo. Con la maggiore età, Joni, spinta dal fratello, si mette in contatto con il donatore: i due ragazzi scoprono così che il loro padre biologico, Paul (Mark Ruffalo), è un ristoratore, motociclista e rubacuori molto cool. L'arrivo di Paul nel consolidato microcosmo di questa famiglia non convenzionale porterà allo stessotempo scompiglio e una ventata d'aria fresca: alla fine del ‘tornado Paul’ ciò che veramente risulterà rinforzato è il valore della famiglia.

Il film non convenzionale di Lisa Cholodenko rientra nel filone delle pellicole a tema gay che ultimamente stanno invadendo il cinema, soprattutto americano: ricordiamo ad esempio il rapporto di forte impronta lesbica del recente “Il cigno nero”, “Milk”, o, l'ormai classico, “I segreti di Brokeback Mountain”. A differenza di queste pellicole però, in cui il tema dell'omosessualità è affrontato nella sua parte più difficile, e cioè quella in cui un individuo prende coscienza della sua diversità e deve lottare con i pregiudizi della società, qui c'è un salto in avanti di diversi anni: siamo di fronte non a due giovani che devono lottare contro famiglie e conoscenti ostili, ma a due donne ormai mature che hanno lottato per costruirsi la loro famiglia ed hanno vinto. Il tema si sposta quindi non sull'omosessualità, ma sul concetto di “famiglia allargata”, una realtà sempre più presente nella nostra società e che merita di essere approfondita.

Grazie al film vediamo quindi come non sia importante che ci siano necessariamente un uomo e una donna a costruire una famiglia, ma la volontà di due persone che si amano di volersi impegnare per costruire un futuro insieme. La regista è molto abile nel presentarci i protagonisti sempre come una famiglia nel vero senso della parola, e non come un gruppo di persone ‘strane’: le due mamme lavorano, i due figli studiano, c'è una casa a cui pensare e degli affetti da proteggere. Come in qualsiasi altra famiglia.
Una storia coraggiosa e onesta, che aggiunge una preziosa e veritiera testimonianza di tutte quelle famiglie viste ancora troppo spesso come ‘particolari’, ma che in realtà sono esattamente come tutte le altre perché composte da persone che si amano e che vogliono costruire una vita insieme.

Annette Bening e Julianne Moore


La citazione: "Ognuna delle mie mamme ha avuto un figlio col tuo sperma..."

Hearting/Cuorometro: ♥♥♥1/2


Uscita italiana: 11 marzo 2011

Pubblicato su Ecodelcinema.it

Titolo originale: The kids are allright
Regia: Lisa Cholodenko
Anno: 2010
Cast: Annette Bening, Julianne Moore, Mark Ruffalo, Mia Wasikowska, Josh Hutcherson

Auguri Sharon, Jon e Olivia!

Sharon Stone

Jon Hamm

Olivia Wilde

venerdì 4 marzo 2011

Citazione cinematografica n. 153

"Smith: Perché signor Anderson? Perché? Perché? Perché lo fa? Perché si rialza? Perché continua a battersi? Pensa veramente di lottare per qualcosa a parte la sua sopravvivenza? Sa dirmi di che si tratta, ammesso che ne abbia coscienza? È la libertà? È la verità? O magari la pace... Non mi dica che è l'amore! Illusioni, signor Anderson, capricci della percezione, temporanei costrutti del debole intelletto umano, che cerca disperatamente di giustificare un'esistenza priva del minimo significato e scopo! Ogni costrutto è artificiale quanto Matrix stessa, anche se devo dire che solo la mente umana poteva inventare una scialba illusione come l'amore! Ormai dovrebbe aver capito, signor Anderson, a quest'ora le sarà chiaro, lei non vincerà, combattere è inutile! Perché, signor Anderson? Perché? Perché persiste?
Neo: Perché così ho scelto".

da: Matrix Revolutions

Keanu Reevs e Hugo Weawing

Titolo originale: Matrix Revolutions
Regia: Andy e Lana Wachowski
Anno: 2003
Cast: Keanu Reevs, Laurence Fishburne, Carrie Ann Moss, Hugo Weawing

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